È passato poco più di un anno da quando Figma e Adobe hanno annunciato la loro fusione, o per dirla in modo più diretto, l’intenzione da parte di Adobe di acquisire Figma. Si trattava di una notizia davvero grossa per chi fa graphic design, e in particolare web design. Per questo le avevamo dedicato una flash news: Adobe acquisisce Figma: cosa succede adesso.
Solo che, a quanto hanno annunciato pochi giorni fa le due aziende, non se ne farà più nulla. Sia Adobe che Figma, attraverso i propri blog, spiegano che sono stati costretti ad abbandonare questo progetto, anche se ribadiscono la convinzione che fosse un’ottima opportunità per entrambi.
Ma allora perché la cosa non è andata in porto?
Cos’è successo
L’annuncio delle due aziende in realtà non è un fulmine a ciel sereno. Già all’inizio dell’estate si era parlato di problemi riguardo all’operazione; in particolare la Competition and Market Authority del Regno Unito a giugno ha suggerito la necessità di un’indagine in merito.
Il motivo sta proprio nell’importanza che i prodotti delle due aziende hanno sul mercato per quanto riguarda la progettazione. Soprattutto Figma negli ultimi anni è cresciuta così tanto da poter diventare un vero concorrente per Adobe.
Almeno così la pensano le autorità britanniche che regolano la concorrenza. E non solo: la Commissione Europea a fine novembre ha comunicato le conclusioni preliminari dell’indagine avviata il 7 agosto. Da queste emerge che l’acquisizione porterebbe a una significativa riduzione della concorrenza nel mercato dei software della progettazione di interfacce, della grafica vettoriale e dell’editing raster.
Per poter concludere la fusione Adobe e Figma dovrebbero quindi dimostrare che non ci sarà alcun pericolo di limitazione della libera concorrenza.
A quanto pare, però, soddisfare le richieste delle varie autorità internazionali era troppo complesso. Da qui la decisione di abbandonare l’operazione.
Cosa succede ora
Di certo per chi lavora con Figma questa è una bella notizia, almeno dal punto di vista del risparmio. Era quasi certo, infatti, che una volta completata l’acquisizione, Figma sarebbe stata inclusa nella Creative Cloud, diventando un prodotto a pagamento.
D’altronde con lo sviluppo e l’integrazione delle funzioni basate sull’intelligenza artificiale generativa Adobe ha trovato uno spazio nuovo per evolversi. Potrebbe quindi lasciar perdere, almeno per il momento, l’idea di inseguire Figma per offrire un prodotto molto simile o addirittura migliore.
Entrambe le aziende però ribadiscono di voler trovare un modo per collaborare in maniera molto stretta. La possibilità di integrare i flussi di lavoro tra i software sarebbe di sicuro molto utile. Oppure, se è vero quanto dicono le indagini inglese ed europea, Figma potrebbe continuare a crescere, fino a essere una vera alternativa alla Creative Cloud.
Conclusioni
Adobe è costretta a fare un passo indietro, o meglio di lato. Potrebbe non voler dire nulla, o potrebbe essere l’inizio di un momento in cui delle vere alternative possono crescere.
Al momento per noi di Grafigata la Creative Cloud rimane la suite di riferimento per chi fa graphic design, ma seguiamo con curiosità ogni evoluzione in questo campo. E quando c’è una novità rilevante, te ne parliamo qui, quindi tieni sempre d’occhio la nostra sezione Flash per non perderti gli aggiornamenti più interessanti. Io, in attesa di nuovi sviluppi, ti saluto
a presto!
By Chiara Zoia
Fonte: www.grafigata.com